La riforma della Giustizia in Aula per l’approvazione: il governo pone la fiducia alla Camera. Nessuna brutta sorpresa dai 5 Stelle.
Il governo supera l’ostacolo della riforma della Giustizia e alla Camera pone la fiducia sulla base dell’accordo raggiunto dopo giorni di trattative serrate. La riforma è passata con il voto avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 agosto.
Riforma della Giustizia, il governo pone la fiducia alla Camera. Riflettori puntati sul Movimento 5 Stelle
Nonostante le forze politiche di maggioranza avessero un accordo, la serata di domenica 1 agosto è stata tutt’altro che semplice. deputati di Alternativa hanno occupato i banchi mentre ex M5s hanno protestato per l’iter scelto dalla maggioranza che di fatto ha lasciato poco spazio al confronto in Parlamento.
In Aula si teme un colpo di coda da parte di una frangia dei pentastellati. Giuseppe Conte ha indicato la via parlando di una riforma molto simile a quella presentata da Bonafede. “Quando ragioniamo di queste cose, come la giustizia, vi dovete fidare di chi ha le competenze. Bisogna partire dalla conoscenza tecnica approfondita delle questioni altrimenti andiamo avanti a slogan come tutti gli altri e smettiamo di fare politica. Noi andiamo avanti a competenza e capacità. E cuore“, avrebbe detto Giuseppe Conte come riferito dall’Ansa.
E lo stesso Bonafede ha fatto sapere che voterà la riforma. Un messaggio indirizzato agli scontenti e agli indecisi, chiamati a non tendere trappole al governo. “Con tutte le difficoltà che ciascuno di noi può vivere io dico a chi mi chiede cosa farò: io voterò la fiducia, darò il mio voto favorevole orgoglioso di far parte di un gruppo che ha deciso di contare su una questione importante come la giustizia“, sono state le parole di Bonafede ai parlamentare 5 Stelle.
Riforma della Giustizia, via libera della Camera
Alla Camera si vota nella notte – inoltrata – tra il 2 e il 3 agosto. La riforma della Giustizia di Marta Cartabia passa con 458 voti a favore e 46 contrari. Un solo astenuto a referto.
Durante le dichiarazioni di voto non sono mancati momenti di tensione in Aula. C’è anche chi ha espresso la propria delusione per l’assenza della ministra Cartabia, non presente in Aula al momento del voto. Grazie al lavoro dell’ex premier Giuseppe Conte, il fronte del Movimento 5 Stelle ha tenuto senza riservare grandi sorprese. Numeri alla mano, si contano solo 13 assenti. Meno del previsto e di quanto temessero in molti.
I lavori proseguono nella mattinata del 3 agosto ma il governo vede la strada in discesa dopo aver incassato la fiducia sull’articolo 1 e sull’articolo 2, quindi sulla riforma del processo penale e sulla concessione della delega al governo per la revisione delle norme sull’efficienza del processo penale. Nella serata del 3 agosto è arrivato il via libera con 396 voti a favore, 57 no e 3 astenuti.